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Tra l'est e l'ovest della poesia, il territorio è immenso. È il territorio dell'umano, ove ogni passo è tutto e niente, ove lo spirito giuoca con lo spirito e ogni cosa ha al suo attivo mille diverse ombre. Ecco allora l'esperienza dello straniante, a cavallo del quale non c'è casa o riparo, non c'è sicurezza o abbandono. Saperlo, cercarlo è la strada della poesia, uno dei mille sentieri della luce che nasce e si spegne. Di chi urla un senso e di chi sussurra un senso all'urlo. Dialettica sempre di parola e di ascolto, che non prescinde dall'incidente, anzi, ne fa tesoro. E che ha una sposa, una sorella siamese: la fotografia.